Gli oli industriali (di uso generale) vengono utilizzati per la lubrificazione di unità e di componenti di attrezzature. Per sistemi idraulici delle macchine utensili, delle presse o delle linee automatiche vengono utilizzati oli di distillazione. Possono anche venire utilizzate delle loro miscele con l’olio residuo, ottenibile con l'impiego di oli solforosi e oli poco solforosi a conseguenza di una depurazione selettiva o di oli poco solforosi dopo una depurazione acido-alcalina. Gli oli industriali sono soggetti all’inquinamento di impurità meccaniche durante il processo di funzionamento dell'apparecchiatura, in caso di una conservazione non adeguata ed un trasporto sbagliato. Gli oli si contaminano in modo particolare nel caso di una scarsa qualità del lavaggio dell’impianto di lubrificazione dopo l'installazione o la riparazione, ma anche durante il riempimento o lo scarico del sistema di lubrificazione in caso di mancanza di stazioni di rifornimento.
Sono considerate le forme più comuni di inquinamento degli oli industriali: le impurità meccaniche, formatesi a conseguenza dell’attrito delle superfici di lavoro da lubrificare, l'umidità condensata, varie particelle metalliche, ma anche pezzetti di masse plastiche e di gomma di guarnizione. In base all'uso delle attrezzature, negli oli si accumulano prodotti di ossidazione (a base di idrocarburi) sotto forma di soluzione o in forma colloidale, che portano ad un cambiamento fisico-chimico degli indici dell’olio industriale. Pertanto, per prolungare la durata lavorativa degli oli stessi, dei componenti e dei meccanismi delle attrezzature che vengono con essi lubrificati è necessario rimuovere dagli i prodotti di contaminazione, cioè pulirli con l'aiuto di dispositivi di filtraggio e di linee di tutti i generi di costruzione esecutiva e design.
In caso di un forte cambiamento delle caratteristiche principali dell'olio, come la viscosità, la temperatura di infiammabilità, la densità, il numero di acidità e il colore dell'olio è meglio sottoporre gli oli a rigenerazione, che consiste nella rimozione da essi dei prodotti di «invecchiamento», con l'aiuto di un'approfondita depurazione. La depurazione approfondita è a sua volta uno dei modi più convenienti per la pulizia degli oli industriali e consiste nell’eliminazione termica dell'umidità, l'estrazione delle impurità grazie all'aiuto di assorbitori con una conseguente sedimentazione dell’olio, il suo filtraggio o la sua centrifugazione. Dopo una depurazione approfondita l'olio industriale deve soddisfare tutti i requisiti preposti agli oli industriali ad uso generale.
Il valore commerciale degli oli industriali è già di per sé abbastanza elevato, inoltre, per il riciclaggio degli scarti degli oli industriali è necessario pagare di più, rispetto all'acquisto di oli nuovi. Le norme dei documenti legislativi per la salvaguardia dell'ambiente diventano ogni anno sempre più rigide, motivo per cui non risulta conveniente l'uso di oli riciclati o di oli con brevi periodi di utilizzo. Questo spiega il desiderio delle imprese di mantenere i loro oli in condizione di lavoro il più a lungo possibile.
In generale, lo svolgimento di processi di depurazione e rigenerazione dell'olio industriale ha lo scopo di garantire i seguenti vantaggi:
Una gran numero di sistemi di lubrificazione, che si trovano oggi in uso nelle imprese di produzione industriale, utilizza sempre più spesso olio industriale generico. Per proteggere questi sistemi dal verificarsi di danni, essi vengono dotati di filtri fissi. Senza i suddetti filtri fissi è semplicemente impossibile evitare l’insorgimento di problemi dato che l’80% dei guasti durante il lavoro delle attrezzature di lubrificazione accadono a causa di impurità. Queste impurità possono comparire già insieme all'olio al suo arrivo o durante il suo rifornimento nel sistema, come anche accumularsi nel processo di funzionamento e utilizzo del sistema. In quest'ultimo caso l'olio si sporca con sostanze insolubili, ad esempio, con sabbia, polvere o gomma. Queste impurità abbassano l'affidabilità durante l’uso e riducono la durata di esercizio dei sistemi di lubrificazione.
La rigenerazione degli oli industriali è un processo piuttosto laborioso, alla base del quale c’è la selezione di sostanze e apparecchiature speciali sotto forma dei più diversi tipi di installazioni e impianti, che svolgono la loro funzione in modo efficiente, scegliendo i metodi di depurazione in modo ottimale. Indipendentemente dalla tipologia di attrezzature che si prevede di utilizzare per la depurazione degli oli industriali, sia essa un banco, un'installazione mobile o fissa, un separatore centrifugo o un filtro posizionato separatamente, tutti questi sistemi di depurazione di solito hanno al loro interno una serie di componenti obbligatori e indispensabili. In dotazione di un impianto standard di solito sono compresi: i filtri (generalmente di depurazione grossolana), che producono la rimozione di particelle solide e sono forniti in caso di necessità di un riscaldatore elettrico, e inoltre le pompe di alimentazione per il pompaggio dell’olio da depurare e per l’alimentazione nel sistema dell’olio depurato. Qualsiasi impianto di depurazione di oli industriali, se necessario, può essere dotato di uno speciale sistema di allarme, che si attiva in caso di eventuali guasti o incidenti. Di solito, questi impianti devono essere ulteriormente forniti di un sistema di controllo della chiusura idraulica. Se il processo di depurazione dell'olio sporco e il processo di rigenerazione viene svolto da una società specializzata o su un terreno di raccolta e depurazione dell'olio, lo schema del processo tecnologico comprende diverse fasi:
Le stazioni di depurazione degli oli industriali, a seconda del metodo di depurazione, possono essere inoltre dotate di unità di essiccazione e di degassificazione dell'olio, di un eiettore a vuoto, di una pompa a vuoto e rispettivamente di un pannello di controllo, di dispositivi di controllo e misurazione e macchine automatizzate. L’esecuzione costruttiva definisce la destinazione delle stazioni; esse possono essere fisse e mobili (sulla base di un autorimorchio o di un container). I metodi di depurazione o di rigenerazione degli oli industriali possono essere classificati come segue:
Essi sono finalizzati alla rimozione di particelle solide, di microgocce d'acqua e, possibilmente, di formazioni resinose e carboniose. Gli oli vengono sottoposti ad una lavorazione in un campo di forza con l'utilizzo di forze centrifughe e di forze gravitazionali. Meno frequentemente vengono utilizzate sollecitazioni magnetiche, elettriche e vibranti e inoltre procedure di filtraggio, lavaggio con acqua, processi di evaporazione e distillazione sottovuoto. Con l’evaporazione vengono rimosse le impurità a facile ebollizione. Si presentano come processi fisici di diverso genere, come processi di scambio termico o come anche processi di trasferimento di massa. Essi mirano all’estrazione dall’olio esausto dell’acqua, dei prodotti di ossidazione degli idrocarburi e delle impurità a facile ebollizione.
Questo è il metodo più semplice per la depurazione degli oli. Consiste nella naturale sedimentazione delle particelle meccaniche in un ambiente liquido, che avviene sotto l'influenza di forze gravitazionali, e anche nella stratificazione delle fasi liquide aventi densità diverse. A seconda del livello di contaminazione dell'olio e del tempo stabilito per la depurazione, la deposizione viene utilizzata o come processo indipendente o in qualità di fase preliminare prima del filtraggio o della centrifugazione. Tra gli svantaggi di questo metodo viene generalmente indicata la lunga durata del processo di sedimentazione delle particelle, necessaria per la completa depurazione dell'olio, come anche la rimozione solo delle grandi particelle di dimensioni di 50-100 µm.
Il filtraggio rientra nelle tecniche più efficaci di rimozione delle impurità meccaniche dell’olio. Il filtraggio è finalizzato alla rimozione delle impurità meccaniche e delle particelle di composti resinosi, cosa che avviene facendo passare l'olio sporco attraverso le pareti porose dei filtri (a rete o porosi). Possono servire da materiale filtrante delle reti (metalliche e plastiche), diverse varietà di tessuti, feltro, carta, materiali compositi e ceramiche. Nel processo di filtraggio vengono utilizzati filtri monouso o riutilizzabili. La depurazione può essere realizzata gradualmente, e in ciò viene evidenziata la fase di depurazione grossolana, in cui vengono rimosse dall’olio le inclusioni più grandi, e la fase di depurazione fine, dove si verifica la depurazione finale. Viene considerato uno svantaggio di questo metodo la necessità di un acquisto costante di elementi filtranti, la loro rigenerazione e il conseguente riutilizzo (nel caso dei filtri usa e getta è necessario lo smaltimento già dopo un unico utilizzo del filtro).
Questo metodo di depurazione dell'olio si basa sull'utilizzo di centrifughe ed è considerato il metodo con il rendimento più alto e il più efficiente, finalizzato alla rimozione delle impurità meccaniche. Questo processo consente di combinare la depurazione dalle impurità con l’eliminazione dell’acqua. La depurazione centrifuga consiste nella separazione delle varie frazioni che formano dei composti eterogenei. Questo avviene sotto l’azione di forze centrifughe. Può essere considerato uno svantaggio la complessità del processo di pulizia dalle impurità meccaniche della centrifuga stessa. La velocità di rimozione dell'acqua durante l’utilizzo della depurazione centrifuga è relativamente alta, tuttavia, il grado di depurazione che si può raggiungere è basso, cosa che spesso richiede un'ulteriore depurazione con altri metodi. La centrifuga, inoltre, rientra nel numero degli apparecchi complessi da utilizzare, che richiedono delle impostazioni manuali e, di conseguenza, la presenza costante di un operatore.
Ai metodi di questo gruppo si possono attribuire i seguenti processi: l'adsorbimento, la coagulazione, lo scambio iodico e la dissoluzione selettiva delle particelle contaminanti contenute nell'olio. Il metodo di depurazione chimica degli oli industriali è basato su un processo di purificazione con acidi. Ha luogo un metodo di pulizia dell'olio industriale tramite acido solforico concentrato (dal calcolo 10 mas. % sul grezzo). Il processo è accompagnato da un’intensa miscelazione, seguita da un risciacquo con acqua. Essendo un forte ossidante, l'acido solforico resinifica non solo le impurità. Esso è in grado di resinificare anche la base idrocarbura dell’olio. Questo metodo ha i seguenti svantaggi: l'emulsione stabile che si forma non favorisce la rapida separazione delle fasi; la grande quantità di catrame acido ed ecologicamente pericoloso formatasi è difficile da smaltire.
Gli svantaggi generali dei metodi di depurazione utilizzati per gli oli industriali consistono in una scelta di reagenti molto aggressivi e composti complessi e con più componenti. Il processo di depurazione diventa a più stadi e spesso richiede la costituzione di regimi di lavoro ad alta temperatura.
Con la depurazione dell'olio industriale tramite questo metodo si ottiene la riduzione dell'acidità e l’eliminazione dell'acqua. Il principio di base consiste nell’assorbimento tramite degli adsorbenti, che si presentano come dei materiali solidi con un’elevata porosità, di diversi componenti contaminanti dell’olio, acqua compresa. In gran parte il carattere e le dimensioni dei pori dell’adsorbente ne determinano la sua applicabilità per la rimozione di determinate sostanze inquinanti dall’olio. Il metodo è semplice, tuttavia, ha una bassa produttività e richiede anche lo smaltimento degli adsorbenti, cosa nociva per l'ambiente.
Questo metodo viene utilizzato per estrarre l'acqua dall'olio. Il metodo si basa sulla separazione delle frazioni dell'olio e dell'acqua, che avviene a causa della differenza di temperatura di ebollizione. L'olio esausto viene fatto passare attraverso un contenitore avente una pressione bassa, a cui l'acqua comincia ad evaporare già a temperatura ambiente. L’intensificazione del processo può essere ottenuta attraverso la nebulizzazione dell’olio in un ambiente sottovuoto, che viene creato tramite pompe a vuoto. L’essiccazione termica sottovuoto consente di eliminare dall'olio:
Nel processo di dispersione fine, l’olio espelle rapidamente la sua acqua. Le coppie di gas e acqua insieme con l'aria escono dall’impianto, mentre l'olio (essiccato e degassificato) cade a sedimentarsi sul fondo del serbatoio sottovuoto. L'elevato grado di depurazione, la struttura semplice, l’elevata affidabilità di funzionamento dell’apparecchiatura e regimi di depurazione, senza impostazioni complicate e con la possibilità d'integrazione degli schemi automatizzati del processo di depurazione, integrano le caratteristiche positive di questo metodo. Tuttavia, la velocità di eliminazione dell'acqua di questo metodo è relativamente bassa. Un momento importante durante l'essiccazione termica sottovuoto è la condizione di prevenire l'ingresso di aria dall’ambiente esterno nell'impianto, cosa che può portare a una serie di conseguenze negative:
Questo gruppo di metodi si basa su un trattamento chimico dell'olio inquinato da acidi o alcali. Inoltre, il trattamento alcalino può essere utilizzato come fase di depurazione supplementare, volto anche a neutralizzare i residui di acido dopo l’acidificazione. Il principale reagente nel trattamento acido è l'acido solforico. L'idea di base del metodo consiste nell’azione chimica sui componenti inquinanti dell'olio, a conseguenza della quale essi passano a forme facilmente separabili (dissoluzione in acqua, sedimentazione, ecc.). A questo proposito, la lavorazione chimica spesso viene completata con altri metodi di depurazione, chiamati ad eliminare dagli oli degli elementi inquinanti chimicamente modificati. Questi possono essere l'adsorbimento, il filtraggio, la separazione e altri metodi.
In base alle sue aree di destinazione l’olio per motori di aviazione viene classificato in olio per turbine a gas (turboreattori e a turboelica) e in motori aerei a pistoni e anche per diverse unità degli elicotteri. Nei motori del secondo tipo vengono utilizzati oli a bassa viscosità, mentre quelli più viscosi sono usati per la lubrificazione dei motori del primo tipo.
Per evitare il surriscaldamento delle unità di attrito degli aeromobili deve essere mantenuta una lubrificazione costante con olio per motori aerei dei riduttori, dei cuscinetti, delle guarnizioni di contatto e per i giunti scanalati del motore. Per questo motivo è necessario controllare regolarmente e accuratamente gli oli per motori aerei, destinati ai motori a reazione.
Gli oli per motori di aviazione vengono utilizzati nell’esercizio dei motori aerei da tempi recenti. È noto che gli oli sono operativi per 10 ore in condizioni estive e in inverno la durata della loro operatività ammonta a 20 ore. Ciò significa che un determinato volume d’olio versato nel serbatoio di un aereo o di un elicottero deve essere sostituito dopo 10-20 ore di lavoro del motore aereo e non solo nel serbatoio, ma anche nel carter. La lubrificazione deve essere presa in considerazione attentamente, non si deve permettere che cadano al suo interno delle impurità meccaniche.
Dopo alcune ore di lavoro, l'olio perde il suo aspetto peculiare e appare come un materiale logoro, con ciò tra l’altro l'odore dell'olio cambia notevolmente a causa della presenza in esso di prodotti in decomposizione. Inoltre, l’olio che si trova sulle pareti del cilindro cambia il suo aspetto e le sue caratteristiche fisico-chimiche nel giro di qualche ora di lavoro. Alcune ricerche hanno dimostrato che l’olio per motori d'aviazione durante il lavoro in motori aerei, nel caso di perdita parziale delle proprie qualità non raggiunge una criticità tale da creare un'urgente necessità di sostituzione con uno nuovo. L’usura dell'olio è dovuta in primo luogo all’alta temperatura, che provoca l'ossidazione degli idrocarburi più instabili, che rientrano nella sua composizione. L'ossidazione a sua volta porta ad un aumento del contenuto di acidi e resine. Il cambio della struttura molecolare delle resine favorisce la formazione di asfalteni, che causano la comparsa di carbeni e carboidi. L’olio per motori aerei esausto è caratterizzato dalla presenza di sedimenti, da cattivi indici del numero di saponificazione e da un’elevata acidità. Nell’olio, inoltre, possono avvenire diversi cambiamenti chimici che agiscono per un determinato periodo di tempo. Tuttavia, per esempio, per 10-12 ore di lavoro dell'olio per motori da aviazione nel motore, questi fattori generalmente non contribuiscono all’insorgere di profonde trasformazioni chimiche e riguardano prevalentemente la frazione instabile dell’olio. Con ciò la maggior parte dell'olio esausto, per il suo stato, risulta adatta per un uso successivo. Per far tornare l'olio nel sistema, di solito, è sufficiente solamente eliminarne le contaminazioni con dei prodotti di trasformazione di quella parte che abbassa le caratteristiche di lubrificazione dell'olio. Gli oli esausti dopo le operazioni di rigenerazione possono essere utilizzati di nuovo per gli stessi scopi, che avevano allo stato fresco. La rigenerazione degli oli da aerei esausti comprende la loro depurazione da impurità meccaniche e da sostanze asfalto-resinose. I composti asfalto-resinosi possono essere rimossi dall'olio attraverso una depurazione chimica, nella quale come reagenti vengono utilizzate terre sbiancanti, acido solforico, idrossido di sodio, sodio trifosforico, bicarbonato di sodio. Tutti questi reagenti (ad eccezione della terra) favoriscono il processo di deposizione delle particelle colloidali delle resine, del carbonio, delle impurità meccaniche, mentre le terre sbiancanti li assorbono grazie alla loro struttura porosa. La frazione inquinante dell’olio d’aviazione esausto è costituita da cenere, idrocarburi, acqua, zinco, fosforo, calcio e impurità meccaniche. Con questo le composizioni chimiche degli oli d’aviazione esausti praticamente non cambia per i diversi tipi e varietà. Questo insieme di sostanze inquinanti determina la necessità di effettuare lo smaltimento del prodotto esausto, che deve essere effettuato da aziende specializzate e in stabilimenti adeguati. Questo processo rappresenta un problema non indifferente che richiede denaro, tempo e fatica.
La depurazione dell'olio da motori d’aviazione consiste nell’eliminazione da esso dei seguenti componenti:
Durante il rifornimento di sistemi idraulici d’aviazione vengono utilizzati filtri di metalloceramica o in acciaio inox, che hanno una struttura porosa, prevalentemente per la rimozione dagli oli delle impurità meccaniche. I filtri a rete con griglia in nichel utilizzabili sulle linee di rifornimento, aventi una saia, forniscono una finezza di filtraggio fino a 12 µm, mentre i filtri di metalloceramica di acciaio (inossidabile) poroso garantiscono una finezza di filtraggio fino a 5 µm. A sua volta durante il rifornimento d’olio dei sistemi di lubrificazione di motori aerei vengono utilizzati filtri a disco (i dischi fatti da una griglia di ottone), la cui finezza di filtraggio è relativamente inferiore. Il loro materiale filtrante, generalmente, non trattiene particelle inferiori ai 60 µm, ma nei modelli moderni di rifornitori della tecnologia aeronautica sono previsti due stadi di filtraggio, il quale garantisce una purezza più elevata degli oli riforniti. È possibile assicurare una buona lubrificazione nei punti di contatto delle parti in movimento di un motore aereo (e, di conseguenza, il suo funzionamento duraturo e affidabile) nel caso in cui sia garantita una buona pulizia (filtraggio) dell’olio da trucioli metallici, da sporco, da varie fibre e gocce d'acqua. Con questo è d’obbligo il posizionamento dei filtri per l’olio nel motore stesso oppure nel circuito di circolazione esterna del sistema di lubrificazione. La quantità di filtri per l’olio può essere varia ma, di solito, non è inferiore a due. Un filtro viene installato nella conduttura dell’olio d’entrata, l’altro nella conduttura dell’olio d’uscita. Nel caso in cui nel motore sia installato soltanto un filtro, allora un filtro aggiuntivo viene posizionato nel sistema di circolazione esterna. Nel sistema di lubrificazione possono essere sistemati dei filtri aggiuntivi ma generalmente vengono disposti sulla linea di alimentazione dell’olio al motore.
La deasfaltizzazione dell’olio viene eseguita tramite il propano in forma liquida, mescolandolo con l’olio pulito (10:1) ad una pressione fino a 4 Mpa. Nella cavità media di una colonna speciale entra l’olio da depurare, mentre il propano viene fornito nella parte inferiore. Il bitume viene fatto fuoriuscire da un vano della colonna più in basso. L’olio ripulito dall’asfalto viene fatto fuoriuscire attraverso la parte superiore della colonna e viene separato dal solvente. La paraffina e la ceresina vengono separate dall'olio (processo di deparaffinazione) attraverso un suo profondo raffreddamento, prima del quale nell'olio vengono iniettati dei solventi, il composto viene in seguito riscaldato e portato ad una temperatura superiore di 15-20 °C rispetto alla quella di scioglimento totale della ceresina e della paraffina. Successivamente il composto viene raffreddato e sottoposto a processi di filtraggio o centrifugazione, durante i quali avviene la separazione della ceresina e della paraffina congelate. Tuttavia, più spesso, invece di un’ulteriore pulizia dell’olio esausto, si preferisce introdurre nell’olio degli additivi che assicurano gli indici necessari.
I processi tecnologici di fabbricazione degli oli d’aviazione prevedono anche la loro pulizia e depurazione, che ne modifica le proprietà. I seguenti metodi di depurazione hanno luogo durante la produzione di questo tipo di oli:
Comprende la depurazione mediante un reagente, che entra in reazione con le impurità nocive. Questo reagente è l'acido solforico, che quando viene aggiunto all'olio distrugge composti quali gli idrocarburi insaturi e le sostanze resinose e asfaltiche, che si sedimentano insieme all’acido che non entra in reazione e formano del catrame acido. L’acido solforico non “tocca” gli idrocarburi ciclonici, preziosi per gli oli. Dopo l’eliminazione del catrame acido, essi vengono lavati con una soluzione alcalina e acqua, la quale neutralizza le rimanenze degli acidi di catrame e di acido solforico. Questo processo si conclude con il lavaggio dell’olio con l’acqua e poi con l’asciugatura tramite aria calda o vapore surriscaldato. La depurazione acida con filtraggio di contatto attraverso terre di sbiancamento viene chiamata a contatto acido. Gli svantaggi di questo metodo di depurazione sono: il grande consumo di acido solforico e la formazione di acidi di catrame, che con questo metodo diventa uno spreco, è molto nocivo e tossico per l'ambiente e necessita di smaltimento.
- Depurazione selettiva degli oli con l’uso di solventi.
Questo è un metodo moderno ed efficace per la pulizia degli oli, per cui durante il processo di pulizia è caratteristico il riutilizzo dei solventi selettivi. Il solvente, alla temperatura prestabilita e con il rapporto quantitativo necessario con l’olio in depurazione, viene mescolato con quest’ultimo e selettivamente dissolve in sé le impurità nocive ma non l'olio. Dopo la depurazione selettiva si formano due strati: uno strato di olio depurato e uno strato di solvente con disciolte le impurità nocive (estratto). L'olio depurato viene depurato ancora una volta con argille sbiancanti, mentre l’estratto viene rigenerato mediante la divisione da esso dei prodotti nocivi, cosa che consente di utilizzare il solvente nuovamente.
- Depurazione combinata dell’olio.
È una depurazione combinata tra la depurazione selettiva e quella a contatto acido, quando l'olio è esposto all’azione di cresolo, fenolo, nitrobenzene. Gli oli d’aviazione con una depurazione selettiva hanno una migliore stabilità rispetto agli oli con depurazione solforica, ma gli oli con depurazione solforica sono, per la loro capacità legante, leggermente migliori degli oli raffinati con depurazione selettiva, cosa che già non soddisfa la motoristica moderna. Per migliorare la stabilità degli oli d’aviazione è stato studiato l'impatto del cloruro d’alluminio sul processo di lavorazione, il quale in combinazione con il trattamento dell’olio con il nitrobenzene è risultato avere un buon impatto sulle caratteristiche dell’olio da motori d’aviazione.
- Depurazione dell'olio tramite membrane.
I nuovi metodi di depurazione vengono spesso realizzati con l'aiuto della tecnologia a membrane. Le membrane moderne sono in grado di eseguire un filtraggio a livello molecolare, lasciando passare, ad esempio, le molecole di idrocarburi e trattenendo le molecole del prodotto della polimerizzazione ossidativa (le impurità indesiderate). Con l'aiuto delle membrane è possibile effettuare la depurazione dell'olio esausto, riducendo il contenuto di metalli, zolfo e cenere, ma anche ottenere un filtrato privo di particelle solide in sospensione e sporco. Come materiale filtrante, inoltre, possono essere utilizzate membrane inorganiche (costituite da ossidi di alluminio, titanio, zirconio, silicio o in ceramica) con pori di dimensioni di 0,1-0,2 µm, sottoposti a lavaggio periodico nel cloroformio (metanolo, cloruro di metilene, tetracloroetilene o loro miscele).
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